Il merchandising raggruppa l’insieme di attività e di azioni aventi lo scopo di promuovere la vendita di una determinata linea di prodotti o anche di un solo prodotto una volta che lo stesso sia stato inserito nell’assortimento del punto vendita. Può essere riferita all’inserimento di una nuova referenza in un supermercato oppure su un portale di vendita in internet per dare impulso alla rotazione di una referenza già esistente ma con un basso indice di rotazione.
Una tipica azione di merchandising riguarda il controllo degli spazi e del posizionamento (chiamato tecnicamente scaffaling) assegnati dal rivenditore ai prodotti di una marca rispetto ai concorrenti, ai prezzi praticati, ecc
Il punto vendita e il merchandising
Il merchandising può riguardare le azioni svolte per caratterizzare e rendere più attraente il punto vendita al consumatore oppure quei fattori che definiscono le caratteristiche fisiche del punto vendita.
Il merchandising ha un impatto sulle politiche di marketing distributivo:
– costi/offerta per ridurre i costi di gestione e la scorte;
· vendite/domanda con lo scopo di aumentare le rotazioni, valorizzare i prodotti ed orientare
le scelte;
– profitti per ottimizzare il rendimento della superficie.

Le leve di merchandising
A. Caratteristiche del punto vendita
layout attrezzature: assetto complessivo del punto vendita e conseguenti modalità di
circolazione dei consumatori al suo interno.
layout merceologico: logica di raggruppamento dei prodotti/referenze e conseguente stimolo
di associazioni di acquisto.
display: criteri di sistemazione dei prodotti/referenze nelle diverse porzioni dello spazio di
vendita ed effetti sulla loro visibilità e confrontabilità.
assegnazione dello spazio: ottimizzazione del rendimento lineare dello scaffale (prodotti
disposti in orizzontale o verticale?) e valutazione dell’elasticità delle vendite dei singoli prodotti nello spazio.
B. Azioni nel punto vendita
informazioni al consumatore
promozione

BELOW THE LINE
Nel gergo pubblicitario, si dicono below the line tutte le attività di comunicazione che non sfruttano i media classici; infatti, sono veicolate attraverso sponsorizzazioni, attività di promozione, relazioni pubbliche e direct marketing.
Il termine deriva dal gergo giornalistico, e indica letteralmente il complesso delle notizie nella metà inferiore, cioè sotto (below’) la piega (line) della prima pagina di un quotidiano esposto assieme agli altri in edicola.
In informatica, in particolare nell’ambito del web design, below the line è tutto ciò che non risalta al primo sguardo durante l’apertura della pagina, ma appare nascosto, magari visibile solo dopo una procedura di scrolling, ovvero di scorrimento della pagina.
Il termine complementare è Above the line, che indica invece le attività veicolate attraverso i media classici, come televisione, radio, editoria, affissioni.